ResQ nelle scuole italiane
Quali sono le ragioni che spingono tante persone ad affrontare viaggi lunghi e pericolosi, lontani dalla propria terra?
L’accoglienza e la solidarietà nei confronti di persone migranti sono davvero attività criminali come vengono a volte descritte dai media?
Perché non prendono un aereo per arrivare in Europa?
Queste e tante altre domande in un dialogo con le ragazze e i ragazzi delle scuole, per una narrazione sulle migrazioni sganciata da pregiudizi e false notizie, fondata sui diritti, sulla legge e sulla conoscenza.
ResQ naviga nelle classi italiane!
Tra gli obiettivi di ResQ c’è la promozione di una cultura di rispetto dei diritti umani, di tutela della vita e della dignità: per questo, oltre a organizzare iniziative culturali e di sensibilizzazione per il grande pubblico, abbiamo deciso di avviare un progetto specifico dedicato al pubblico forse più importante: il nostro futuro, i nostri giovani.
Grazie agli Equipaggi di Terra, con relatori formati e kit didattici adatti alle diverse età, ResQ è sbarcata fra i banchi delle scuole elementari, medie e superiori su tutto il territorio nazionale. Dopo alcune esperienze pilota realizzate in diversi istituti superiori, il progetto scuole ha preso forma stabile nel 2022 attraverso il finanziamento di UBI, Unione Buddhista Italiana.
Nell’anno scolastico 2022/2023, abbiamo incontrato più di 6.300 studenti, con due incontri a settimana. Oltre 9.000 studenti dall’inizio del progetto.
A scuola: perché?
“Mettere in mare una nave di ricerca e soccorso per salvare vite nel Mediterraneo era il nostro primo obiettivo e grazie a tutte le persone che hanno creduto nel progetto lo abbiamo raggiunto in tempi incredibilmente brevi. Ma insieme a questo obiettivo ne avevamo, e ne abbiamo ancora, un altro: quello di contribuire allo sviluppo di una mentalità nuova, una narrazione delle migrazioni sganciata da pregiudizi e le false notizie” spiega Francesca Fabris, insegnante e socia fondatrice di ResQ, che ci racconta l’iniziativa e le modalità per aderire. “Nei nostri incontri con i ragazzi raccontiamo quali sono le ragioni che spingono tante persone, spesso loro coetanei, ad affrontare il mare e, più in generale, viaggi lunghi e pericolosi, lontani dalla propria terra. Le storie dei salvataggi che abbiamo vissuto e delle persone che abbiamo salvato sono il miglior modo per dar vita a questa narrazione”.
I ragazzi protagonisti
La sensibilizzazione è il cuore del lavoro degli equipaggi di terra di ResQ e non poteva non passare dalle scuole, ma c’è di più, come racconta ancora Francesca. “Le nuove generazioni vivono la dimensione multiculturale con grande naturalezza e dimostrano una sensibilità maggiore degli adulti verso queste tematiche. Ecco perché con la nostra attività nelle scuole non ci limiteremo a esporre l’esperienza che abbiamo vissuto nel Mediterraneo e le ragioni della migrazione, ma chiederemo agli studenti di diventare loro stessi i protagonisti di questo racconto. Forniremo un kit di comunicazione a chi di loro ha maggior interesse a spendersi e impegnarsi, così che possano creare messaggi e abbiano la possibilità di diffonderli, attraverso modalità interattive e giochi di ruolo”.
Come aderire
“Gli insegnanti, i genitori e più in generale gli educatori che sono interessati a ospitare nella loro scuola o realtà educativa i nostri equipaggi di terra potranno farne richiesta scrivendo al nostro gruppo scuole: li ricontatteremo per programmare l’incontro e per decidere insieme quale possa essere il taglio più adatto ai ragazzi che devono essere coinvolti” conclude Francesca. “Nel gruppo di ResQ abbiamo giornalisti, giuristi, esperti di diverso tipo che potranno adattare il messaggio alle specifiche esigenze dei ragazzi da coinvolgere. Più in generale, daremo agli insegnanti la possibilità di inserire la nostra proposta nel percorso di educazione civica ormai ufficialmente previsto nella programmazione annuale”.