Missione 2/23

Dopo lo sbarco dei 96 sopravvissuti a Trapani, la ResQ People si appresta alla prossima missione: facciamo un piccolo cambio di equipaggio a Trapani, imbarchiamo i volontari della nuova squadra di soccorso e salpiamo per Licata per finire i nostri preparativi. Ogni giorno iniziamo alle 8 con una riunione nella sala mensa, tutto l’equipaggio è presente e ogni dipartimento – dall’ospedale a chi si occupa dei sopravvissuti a bordo, dal ponte della nave alla sala macchine… – dà un aggiornamento della situazione, dice quel che deve essere fatto e quale aiuto viene richiesto al resto dell’equipaggio. Poi pianifichiamo la nostra giornata di conseguenza e ci mettiamo al lavoro… ma subito dopo la riunione, e prima di iniziare le attività previste, ci sono i nostri “45 minuti o giù di lì” di pulizie della nave. Pronti con le spugne e gli spazzoloni!

La ResQ People salpa da Licata con un equipaggio di 20 persone, diretta verso la zona di ricerca e soccorso sulla cosiddetta rotta tunisina. Durante il viaggio verso la zona SAR, come già abbiamo fatto a Licata, continuiamo a formare il nuovo equipaggio a bordo: non importa l’esperienza precedente di ciascuno, dobbiamo addestrarci insieme su questa specifica imbarcazione, con queste specifiche procedure e con questo particolare gruppo. Radio, vhf aereo, avvistamento con i binocoli, formazione medica, assistenza ai sopravvissuti… teoria e pratica, tutto il giorno.

Mentre navighiamo in zona SAR sentiamo una comunicazione radio disturbata di un peschereccio verso Lampedusa Radio, che indica la posizione di un caso di distress. Quando ci avviciniamo riusciamo a contattare un’imbarcazione che sta lasciando la zona, presumibilmente il peschereccio di prima, per raccogliere quante più informazioni possibili su questo caso: quando è stato avvistato l’ultima volta? Che tipo di imbarcazione è? Quante persone ci sono a bordo, quali sono le condizioni della barca? E iniziamo le ricerche: un occhio al radar sul ponte di comando, e tutti con i binocoli in mano sul punto più alto della nave, da dove la visuale è migliore.
Con le ultime luci del giorno, riusciamo ad avvistare l’imbarcazione: è una piccola barca di legno con nove persone a bordo. Lanciamo il nostro RHIB e procediamo al salvataggio: ci dicono subito che erano bloccati in mare da quattro giorni. Li portiamo in salvo a bordo di ResQ People e informiamo le autorità, che ci assegnano il porto sicuro di Pozzallo.

Al tramonto entriamo nel porto di Pozzallo: poco dopo le autorità ci danno il via libera per iniziare a sbarcare i superstiti. Uno dopo l’altro, raggiungono la nostra passerella e ci ringraziano con un sorriso, prima di andare a terra: “Siete così gentili!”. Come detto, no, non lo siamo. Solo normali esseri umani che cercano di fare del loro meglio per salvare altri esseri umani.

Persone che salvano persone: questo è ResQ. Unitevi a noi e salite a bordo con una donazione, prepariamo insieme la prossima missione!