Dal 3 ottobre a Milano il parco urbano del quartiere Giambellino è intitolato ad Alan Kurdi, grazie alla collaborazione tra il Comune di Milano, il Municipio 6 e ResQ. L’intitolazione è avvenuta in una data particolare, la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, istituita nel 2016 per commemorare le vittime dell’immigrazione e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, giornata che è coincisa anche con lo sciopero generale per Gaza.
Alla giornata hanno inoltre partecipato un rappresentante della Comunità curda milanese, una volontaria del Centro Diurno Educativo CRETA, alunni e le alunne degli Istituti Comprensivi Narcisi e Nazario Sauro del quartiere e Luciano Scalettari presidente di ResQ con un gruppo di volontarie e volontari cha hanno animato la mattinata e il giorno successivo, con una serie di iniziative che hanno coinvolto studenti e cittadini sul tema delle migrazioni.
“Anche noi abbiamo voluto essere presenti in questi due giornate dedicate all’intitolazione del parco ad Alan Kurdi – ha dichiarato Luciano Scalettari, fondatore e presidente di ResQ alla giornalista Antonella Lavizzari – perché Alan fa parte della nostra storia. Nasce, infatti, dall’indignazione destata dalle morti in mare dei migranti in fuga da condizioni di vita inaccettabili e dalle guerre, il progetto di ResQ People Saving People. Grazie all’impegno e alla sensibilità di tanti, nel 2021, la ONG aveva potuto acquistare una nave di ricerca e di soccorso per le missioni di salvataggio in mare, che col nome di Alan Kurdi aveva salvato quasi 1000 persone e poi, ribattezzata come ResQ People, ne ha salvate altre 500. Mentre siamo qui oggi sono in corso gli scioperi e le manifestazioni per Gaza e noi pensiamo che il fatto che la morte di Kurdi e di più di 20.000 bambini a Gaza hanno come origine la stessa politica intollerante e indifferente e che divide gli esseri umani in esseri meritevoli e un po’ meno meritevoli. Quindi pensiamo che l’intitolazione del parco abbia un valore aggiunto proprio perché viene fatta oggi. Alan Kurdi è morto e la sua morte acquisisce un senso di fronte alle vite che riusciamo a salvare. E acquisisce un senso anche rispetto alla reazione popolare che c’è di fronte al genocidio in atto a Gaza.”
Alle parole di Scalettari si aggiungono quelle di Margherita Reale, giovane abitante del quartiere, che nel suo discorso ha detto ” Vorrei concludere con un pensiero speciale al bambino a cui viene intitolato questo spazio, Alan Kurdi, leggendo la famosa poesia di John Donne, “Nessun uomo è un’isola”: Nessun uomo è un’isola, intero in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del Continente, una parte della Terra. Se una zolla viene portata via dall’onda del mare, la Terra ne è diminuita, come se un promontorio fosse stato al suo posto, o una magione amica o la tua stessa casa. Ogni morte d’uomo mi diminuisce, perché io partecipo all’Umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona per te”.
